|
|
Con il volontariato
i sogni possono
diventare realtà.
BAITA S. MAURIZIO
Nuova sede Gruppo Alpini PALAZZOLO
(4.600 ore di puro volontariato)
Carta dei volori del volonariato
L'Alpino: Fra la gente, con Solidarietà
Nel precedente numero dell’InformaTORRE avevamo spiegato i motivi della nostra scelta di presentare il gruppo “LA TORRE di Palazzolo” alle prossime elezioni amministrative unitamente alla lista civica “IL MAESTRALE”, con la quale si erano già svolti proficui incontri ed esposto il nostro programma elettorale.
A pochi giorni dalla data ultima per la presentazione delle liste, 25 aprile 2003, il gruppo “LA TORRE di Palazzolo” ha discusso e votato di non aderire a tale alleanza.
I motivi di tale decisione sono stati vari , ma il principale ed estremamente importante è stata la votazione della variante al Piano Regolatore Comunale con la quale alla frazione di Palazzolo veniva sottratta un’area di circa 4200 mq già previsti a verde e servizi pubblici ora trasformati in edificabili privati.
Tale variante è stata proposta e votata con Deliberazione di Consiglio Comunale , n°50 del 9 aprile 2003 , dall’attuale amministrazione costituita dal MAESTRALE.
L’area in questione , sita in via Monte Paul, è di fondamentale importanza per la viabilità , per i servizi e per le manifestazioni della comunità di Palazzolo. Questa variante , approvata pur sapendo che il gruppo LA TORRE non l’avrebbe certo condivisa, ha fatto sorgere molteplici perplessità.
Ci si poteva alleare con chi ha pesantemente ignorato il nostro primario progetto ?
Potevamo chiedere l’aiuto ed il supporto della popolazione di Palazzolo per contrastare la variante promossa dai nostri potenziali alleati?
La nostra risposta è stata quella di privilegiare la chiarezza , la trasparenza e la dignità nostra e della frazione.
Il gruppo LA TORRE non darà appoggio politico ad alcuna lista elettorale ne si presenterà autonomamente con una propria lista.
Invece, ha attivato una raccolta di firme per chiedere la revoca della variante al Piano Regolatore Comunale cercando di sensibilizzare in prima persona i singoli cittadini.
Il successo di tale iniziativa darà sicuramente stimolo alla futura amministrazione per decidere la migliore soluzione da adottare.
Per coloro che hanno creduto e credono nell’onestà del nostro impegno chiediamo di partecipare alla futura assemblea di cui daremo notizia prossimamente.
Il nostro impegno è , ora più di prima , quello di lavorare per la valorizzazione di Palazzolo , fiduciosi che qualsiasi nome avrà la prossima amministrazione comunale di Sona non potrà non tener conto delle nostre iniziative.
IL DIRETTIVO
IL NOSTRO NOTIZIARIO DI CUI LA PRESENTE E’ UNA FORMA RIDOTTA NECESSITA DI UNA REGOLARIZZAZIONE CHE COMPORTERA’
UNA PROROGA DEI TEMPI DI REALIZZAZIONE E CONSEGNA.
VI ANTICIPIAMO CHE LA PRECEDENTE EDIZIONE , DISTRIBUITA IN MILLE COPIE PRESSO LE ABITAZIONI, HA AVUTO RISCONTRI FAVOREVOLI ED INCORAGGIANTI.
CARTA DEI VALORI DEL VOLONTARIATO
I. PRINCIPI FONDANTI
1. Volontario è la persona che liberamente e gratuitamente, adempiuti i propri doveri civili e di stato, si pone a disposizione della comunità, promuovendo risposte efficaci e creative ai bisogni del territorio. Egli dunque ispira e motiva la propria vita a fini di solidarietà, responsabilità e giustizia sociale, utilizzando le proprie capacità e competenze in iniziative a favore degli altri e del bene comune.
2. Il volontariato è l’azione gratuita che i volontari possono compiere individualmente, attraverso aggregazioni spontanee o in forme organizzate.
3. Il volontariato concorre alla crescita della solidarietà e della responsabilità attraverso la partecipazione. Mira anzitutto alla formazione di cittadini responsabili, premessa indispensabile per promuovere l'impegno gratuito e spontaneo; pertanto non si occupa solo di coloro che sono esclusi o in stato di disagio, sofferenza e abbandono o di problemi sociali, ambientali e di emergenze, ma si rivolge anche agli inclusi e a tutti i cittadini perché si facciano carico dei problemi del territorio di appartenenza.
4. Il volontariato è pratica di cittadinanza solidale liberamente organizzata e variamente motivata ma comunque finalizzata all’allargamento della sfera pubblica e dei beni comuni e allo sviluppo della comunità e dei suoi membri. Impegnandosi a rimuovere le cause delle diseguaglianze economiche, culturali, sociali e politiche e concorrendo alla formazione e alla tutela dei beni comuni, il volontariato da una parte svolge opera costante di denuncia di tutte le forme di degrado e delle sue cause, e dall’altra coinvolge la popolazione nella costruzione di una giustizia globale. La cittadinanza è la visibilità della dignità della persona e dei suoi diritti nella comunità in cui risiede. È altresì la garanzia che i diritti umani fondamentali della persona vengano garantiti e tutelati e che ogni persona possa partecipare allo sviluppo civile della comunità. I diritti fondamentali e la cittadinanza ad essi collegata è tale sempre, anche se: si è privati di libertà; si è in condizione di esclusione sociale e di marginalità; si è in un paese diverso da quello di origine; e, infine, anche in mancanza di una categoria della cittadinanza che superi gli stessi confini di nazione.
5. Il volontariato si basa sulla solidarietà, che significa operare per la crescita e lo sviluppo della comunità e dei suoi membri a partire dagli ultimi. Una solidarietà che chiede di essere vissuta nella molteplicità dei suoi significati: essa è accompagnamento delle persone, azione di tutela, di inclusione sociale, di promozione, di prevenzione, di partecipazione, di salvaguardia e valorizzazione dei beni comuni.
6. Il volontariato è azione gratuita. La gratuità è l’elemento caratterizzante l’agire volontario, e lo distingue dalle altre forme di impegno civile e da quello delle altre (differenzia il volontariato da altre forme di impegno civile e dalle altre) componenti del terzo settore. Essa significa assenza di guadagno economico, ma anche assenza di rendita di posizione, libertà da ogni forma di potere, assenza di vantaggi diretti e indiretti. È testimonianza di libertà rispetto alle logiche dell'utilitarismo economico e dell'assolutizzazione del profitto. Nel volontariato la gratuità è dono.
7. Il volontariato è condivisione. Al centro del suo agire c’è la persona considerata nella sua dignità umana e nella sua unità, nel suo contesto e nel territorio in cui agisce singolarmente e collettivamente. Ciò significa considerare ogni uomo come soggetto di diritti, tutelando l'esercizio concreto e consapevole di questi fino al traguardo di un'autonoma capacità di autoprogettazione. La crescita di ciascuna persona non è però pensabile al di fuori dello sviluppo della comunità territoriale di appartenenza.
8. Il volontariato ha un ruolo politico nel sollecitare e verificare la realizzazione dei diritti positivi, nell’essere testimone attento dai bisogni e dei fattori di emarginazione e degrado, nell’individuare soluzioni e servizi, nel progettare e valutare le politiche sociali.
9. Il volontariato ha una funzione culturale nel proporre e diffondere stili di vita e valori caratterizzati dal senso della responsabilità, dell’accoglienza e della solidarietà, in modo che diventino patrimonio comune di coloro che vivono sul territorio.
Riceviamo e pubblichiamo...
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Volontariato come espressione del senso di appartenenza ad una comunità.
Un punto di incontro tra la vocazione per gli altri e la realizzazione di sé.
Per dare risposte, condividere, superare le difficoltà, per vivere una migliore qualità della vita. Mettendo a disposizione di chi ha un problema la propria amicizia, sensibilità, simpatia, forza e capacità . La propria esperienza professionale o semplicemente la disponibilità a svolgere compiti che richiedono solo la bontà dell’anima. Un po’ del proprio tempo e tutto il cuore.
Affrontare le difficoltà di organizzare i servizi, aiutare a risolvere i problemi, a superare momenti di frustrazione, con discrezione, gentilezza e ottimismo.
Con la consapevolezza che l’unica gratificazione è quella di avere un semplice grazie.
Dare la possibilità e invitare le persone che hanno qualcosa da chiedere ad esternare i propri bisogni sapendo che possono contare su qualcuno, che possono essere sollevati da alcune difficoltà, vincendo momenti di solitudine e senso di abbandono, con la speranza di far sentire che esiste una rete di solidarietà e di affetto, un punto di riferimento che può far si che un momento della giornata prima vissuto come buio e senza soluzione si possa rasserenare.
E-Mail pervenuta
Presso la sala civica di via Angiolieri (impianti sportivi) il gruppo LA TORRE di Palazzolo si è incontrato con alcuni redattori del giornale di cultura e società di Lugagnano e Sona il Baco da Seta. Tale pubblicazione bimestrale è ormai giunta alla 17^ edizione, ovvero sta divulgando ormai da 4 anni immagini, articoli e opinioni relativi alla storia, alle tradizioni ed ai problemi attuali del nostro territorio comunale.
Il giornale risulta reperibile al costo di 1 euro presso le edicole, oppure è presente presso la biblioteca comunale.
E’ una pubblicazione cospicua (circa 60 pagine) che affronta con qualità un’ampia gamma di tematiche, che sarebbe interessante dibattere anche da queste pagine, magari incominciando dal problema sollevato del controllo dello sviluppo urbanistico e viabilistico dell’intero territorio comunale.
Il fatto che a breve il Baco si strutturerà come associazione operante sul territorio non può che incuriosirci positivamente.
Ci ha fatto piacere riscontrare che LA TORRE di Palazzolo è stata conosciuta dai redattori del Baco da Seta grazie al giornalino l’informaTORRE , gli stessi ragazzi hanno proposto di allacciare un rapporto di collaborazione mediante l’invio di articoli inerenti la realtà di Palazzolo, puntando in futuro a diventare parte attiva della redazione. Da parte nostra non possiamo che esprimere i nostri sinceri complimenti per la quantità e la qualità del lavoro sinora svolto, invitando chi legge questa nota informativa a diventare lettore del Baco.
Mi capita ogni tanto di provare a metter ordine nel magazzino dei ricordi e allineo in foto virtuali facce vere su sfondi fantasia e le scorro in un rapido replay:
un lungo film di visi sorridenti, code svolazzanti senza aquilone se non la scia grigia della memoria.
E mi chiedo se sono proprio facce vere, fedeli pilastri del tempo, o hanno preso invece altri contorni e colori diversi, e tratti nuovi:
specchi profondi dell’oggi, sospesi in aria, ai lati del nostro sentiero.
Così mi si impasta il senso del mondo e passato e presente rimbalzano fra realtà e invenzione e delirio:
e mi vien facile spedire indietro, al tempo dei nonni, i rombi di guerra che ci incombono e il livore e l’odio, impersonati oggi nel cielo plumbeo, e chiamarmi intorno dolci nostalgie,
quasi luoghi comuni dell’anima, da lasciar friggere in compagnia, con i riti e le voci della festa per impregnarne a fondo il futuro.
SUL DARE
Allora un uomo ricco disse: Parlaci del Dare.
E lui rispose:
Date poca cosa se date le vostre ricchezze.
E' quando date voi stessi che date veramente.
Che cosa sono le vostre ricchezze se non ciò che custodite e nascondete nel timore del domani ?
E domani, che cosa porterà il domani al cane troppo previdente che sotterra l'osso nella sabbia senza traccia, mentre segue i pellegrini alla città santa ?
E che cos'è la paura del bisogno se non bisogno esso stesso ?
Non è forse sete insaziabile il terrore della sete quando il pozzo è colmo ?
Vi sono quelli che danno poco del molto che possiedono, e per avere riconoscimento, e questo segreto desiderio contamina il loro dono.
E vi sono quelli che danno tutto il poco che hanno.
Essi hanno fede nella vita e nella sua munificenza, e la loro borsa non è mai vuota.
Vi sono quelli che danno con gioia e questa è la loro ricompensa.
Vi sono quelli che danno con rimpianto e questo rimpianto è il loro sacramento.
E vi sono quelli che danno senza rimpianto né gioia e senza curarsi del merito.
Essi sono come il mirto che laggiù nella valle effonde nell'aria la sua fragranza.
Attraverso le loro mani Dio parla, e attraverso i loro occhi sorride alla terra.
E' bene dare quando ci chiedono, ma meglio è comprendere e dare quando niente ci viene chiesto.
Per chi è generoso, cercare il povero è gioia più grande che dare.
E quale ricchezza vorreste serbare ?
Tutto quanto possedete un giorno sarà dato.
Perciò date adesso, affinché la stagione dei doni possa essere vostra e non dei vostri eredi.
Spesso dite: "Vorrei dare ma solo ai meritevoli".
Le piante del vostro frutteto non si esprimono così né le greggi del vostro pascolo.
Esse danno per vivere, perché serbare è perire.
Chi è degno di ricevere i giorni e le notti, è certo degno di ricevere ogni cosa da voi.
Chi merita di bere all'oceano della vita, può riempire la sua coppa al vostro piccolo ruscello.
E quale merito sarà grande quanto la fiducia, il coraggio, anzi la carità che sta nel ricevere ?
E chi siete voi perché gli uomini vi mostrino il cuore, e tolgano il velo al proprio orgoglio così che possiate vedere il loro nudo valore e la loro imperturbata fierezza ?
Siate prima voi stessi degni di essere colui che da e allo stesso tempo uno strumento del dare.
Poiché in verità è la vita che da alla vita, mentre voi, che vi stimate donatori, non siete che testimoni.
E voi che ricevete - e tutti ricevete - non permettete che il peso della gratitudine imponga un giogo a voi e a chi vi ha dato.
Piuttosto i suoi doni siano le ali su cui volerete insieme.
Poiché preoccuparsi troppo del debito è dubitare della sua generosità che ha come madre la terra feconda, e Dio come padre.
Kahlil Gibran
Riceviamo e pubblichiamo...
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ciao,
scusa se ti disturbo, ma come sicuramente sai il fabbisogno di sangue è in continuo aumento mentre i donatori sono sempre meno, quindi è con questa lettera che chiedo il tuo PREZIOSO CONTRIBUTO per poter dare, tutti assieme, una mano a chi ne ha bisogno.
Donare il sangue è molto semplice: basta recarsi presso i centri trasfusionali delle strutture ospedaliere, essere a digiuno da almeno 8 ore, di età compresa fra i 18 e i 65 anni e di peso non inferiore a 50 kg.
Inoltre, diventare donatore offre il vantaggio di essere regolarmente e gratuitamente sottoposto ad una visita completa di esami clinici e il diritto a 8 ore di lavoro retribuite.
C’è bisogno di sangue, ogni giorno se ne consumano 150 sacche, aiutaci a garantire questa disponibilità tutti i giorni.
Non restare indifferente ORA TOCCA A TE, ricordati che contribuire a salvare una vita umana è molto più semplice di quanto si possa immaginare.
Per qualsiasi informazione o chiarimento di cui hai bisogno puoi scrivermi all’indirizzo e-mail: FRANCYNOIR@LIBERO.IT o chiamarmi al 3491950443.
Referente del Gruppo Giovani Donatori Volontari di Sangue per la sezione FIDAS di S. Giorgio in Salici.
Buio Francesca
L'ALPINO - Articoli : Fra la gente, con solidarietà
Pubblicato Thursday, 05 December alle 11:41:54
Il terremoto in Molise.
Dal giorno dopo gli alpini della Protezione civile dell'ANA erano nei paesi ad allestire le tendopoli, preparare i pasti, assistere anziani e bambini – E a portare coraggio e una nota di buonumore. Ancora una volta gli alpini sono accorsi sui luoghi di un terremoto. Accadde in Friuli nel '76, poi in Armenia, poi in Umbria. E ora nel Molise, nei paesi devastati da un tragico terremoto che ha seminato morte e distruzione. Gli alpini sono in tanti paesi dove la gente aspetta una nuova casa. Le ruspe hanno incominciato ad abbattere le case più pericolanti, altre saranno ridotte presto in macerie sotto gli occhi degli abitanti che in pochi, lunghissimi e tragici minuti hanno perso tutto sin dalla prima scossa di terremoto, avvenuta alle 11,30 di giovedì 31 ottobre.
Mezz'ora dopo una telefonata è giunta ad Antonio Sarti, il coordinatore della Protezione civile della nostra Associazione. Sono state subito mobilitate le squadre di pronto intervento. Con una variante: per la prima volta gli alpini non hanno operato autonomamente ma nelle colonne di soccorso delle Regioni: Abruzzi, Friuli, Emilia-Romagna, Veneto, Liguria e Lombardia. Rispetto all'intervento dopo il terremoto in Umbria anche la Protezione civile nazionale, il coordinamento che fa capo al nuovo responsabile nazionale Bertolaso, ha adottato criteri suggeriti dalle negative esperienze dell'Umbria, dove i terremotati sono stati trasferiti nei container rivelatisi assolutamente inadatti anche per il protrarsi oltre ogni limite accettabile della ricostruzione.
Le tendopoli allestite in tanti paesi saranno limitate al periodo di prima emergenza. Già migliaia di persone sono state trasferite negli alberghi, nei centri turistici sulla costa. Altre alloggeranno negli chalet che vengono montati in aree preparate. Si tratta in ogni caso di una situazione che perdurerà il tempo necessario alla ricostruzione”.
“Ciò che si vuole da parte del coordinamento di P.C. – ha detto ancora Sarti – e che ci trova consenzienti, è che i terremotati non rimangano sul posto, nelle roulottes o nei containers proprio come è avvenuto in Umbria. In quest'ottica non è stato impiegato il nostro ospedale da campo: poiché l'emergenza è ormai cessata, si è preferito fare riferimento agli ospedali e alle altre strutture sanitarie delle varie località in cui sono stati sistemati i terremotati”.
Permangono sul posto, per quanti hanno la casa inagibile o in attesa dell'agibilità e che vivono nei campi di emergenza, le colonne mobili regionali: quella abruzzese è composta per la quasi totalità da alpini della sezione Abruzzi come pure è composta da alpini la colonna della Regione Veneto. Metà dei volontari della colonna lombarda è composta da alpini, presenti anche nelle colonne della Liguria, del Friuli ed Emilia- Romagna.
Gli alpini abruzzesi, con il presidente della sezione Capannolo e il responsabile del settore della PC Cianci, gestiscono il campo di Rotello, allestito sino dal 1° novembre. Ci sono tende con 500 posti letto, la cucina da campo della sezione sforna tre pasti al giorno per 400 terremotati. Annesso alla tendopoli c'è il campo del personale di Protezione civile, gestito dagli alpini friulani che provvedono ai pasti per tutti i volontari del campo e del paese. Friulani anche gli alpini al campo di Morrone dove, come dice il sindaco Maria D'Addario, “hanno portato allegria e buonumore”. Sempre friulani gli alpini che hanno montato le tende a Castellino e Petrella. Le penne nere sono attese a Casacalenda, nel cui campo di terremotati il responsabile dice che “se ce li mandano saranno graditissimi, perché sappiamo quanto valgono…”.
I veneti hanno allestito il campo a Bonefro, a Santa Croce ci sono le penne nere della sezione Bolognese –Romagnola, a Larino ci sono i veneti, con una squadra sanitaria e il …valido rinforzo di un alpino della sezione di Napoli che gareggia in entusiasmo. A Montagano ci sono alpini genovesi e savonesi, che hanno allestito il campo e assistono gli anziani e i bambini. La sera del 9 ottobre hanno organizzato uno spettacolo: un coro, fra l'entusiasmo di tutti.
Ultimo, Ripabottoni, un paese del quale si parla poco ma che è stato evacuato perché sono davvero poche le case non lesionate. Ci sono gli alpini lombardi (comaschi e monzesi) e con altri volontari assistono, aiutano, intervengono dove c'è bisogno. Un alpino di Monza, Luciano Fumagalli, responsabile dell'approvvigionamento del campo, ha aperto un sito internet con le notizie sul campo e stampa un notiziario: “Ripabottoni notizie”, forse il primo notiziario del paese…
Tutto ciò per dire che la presenza degli alpini è tutt'altro che di facciata. Forse, in questa breve cronaca che sarà seguita da altre nei prossimi numeri del giornale, avremo trascurato qualche sezione. Ne daremo a fine intervento l'elenco completo, tenendo conto che molto probabilmente per gli alpini ci saranno interventi di ricostruzione, come è avvenuto anche in Umbria, terminata la fase dell'emergenza. A tutti vada un bravi!, per quanto fanno, per come lo fanno.
Inviare a webmaster@latorre.vr.it un messaggio di posta elettronica contenente domande o commenti su questo sito Web. |